Risalendo le Macerie
di Giorgio Sampieri.
Adrano, è stata e sarà cosi!
Dietro questo detto c’è rassegnazione, scoraggiamento, ma soprattutto la presunzione di inserire in questo “fascio” anche avvenimenti e uomini di cui non conosciamo la storia o forse tentiamo di dimenticarla.
E’ vero! Oggi si ha molta difficoltà a raggiungere traguardi importanti, tutti insieme per un obbiettivo, magari qualche passo si farà pure, ma inevitabilmente, dovendo travolgere il bastone che qualcuno ti ha messo in mezzo alla ruote.
Di “Uomini” Adrano ne ha avuti tanti, uomini che nel momento in cui la nostra comunità si trovò in ginocchio sopra i detriti di una guerra, che i nostri padri ricordano fatta di fragori metallici di odori intensi e di morte, riuscirono a dare la scossa alla propria comunità aiutandola a rialzarsi in piedi per proseguire la nostra strada, uomini che magari fino a quel giorno si davano gomitate, gli uni contro gli altri si trovarono a lavorare per rinascere gli uni con gli altri.
E’ stato, è, e sarà sempre cosi?!?
Adrano durante la 2° guerra Mondiale ha vissuto momenti tragici, sconvolgimenti umani e architettonici.
(10 luglio1943):Immediatamente dopo lo sbarco anglo-americano, Adrano deserta, tutti scappano verso l’alto, verso le campagne dove non c’è acqua, viveri, letti, certi di non avere nulla se non la speranza che le bombe li risparmiassero.
Ospedale, chiesa olezzante, case Bulla, La Manna, Garofano etcc…a terra! (22 luglio 1943)
Piazza San Pietro, trasfigurata, metri di detriti!
L’oratorio del Rosario, quasi interamente distrutto.
Dal diario di Don Antonino LA Mela:
8 dicembre 1943: Si può tornare ad Adrano.
In un attimo, in qualche ora i boschi si svuotano, la maggior parte delle persone, fuor di sé, prende la via del ritorno, è uno spettacolo indescrivibile, ma si va verso l’ignoto : “Troverò la casa, le masserizie?”
“(…)Non posso entrare in Chiesa dalla porta dell’altare maggiore per il monte di macerie accatastate. Tento, facendo largo a stento fra le macerie, di entrare in Chiesa, come l’hai passata brutta! Circa 10 cm di calcinacci a terra; le finestre spezzate o divelte; il tetto bucato in cinque o sei luoghi, l’altare di S.Domenico distrutto, la corona della Santissima Vergine caduta sull’altare, sedie rotte, la Santissima Vergine senza sorriso, ma intatta,il Crocifisso bocconi, la testa rotta e distaccata, un braccio staccato, le gambe, la croce di marmo spezzata, il petto squarciato. Dopo tale visione, passano giorni di tristezza, di indecisione: chiudere la Chiesa al culto? Per due anni almeno dare l’addio ai ragazzi e andare a vivere in campagna? Ma la Santissima Vergine è rimasta intatta , è segno di speranza… Ben presto furono riuniti gl’ex-rosariani per metterli al corrente della situazione e conoscere i loro propositi al riguardo.(…)”
Adrano è stata e sarà?
No! cari lettori, se il detto avesse ragione, quei 67 uomini che furono riuniti in quella assemblea straordinaria, avrebbero dovuto metterci dei mesi per decidere cosa fare, ognuno di loro avrebbe pensato al proprio orticello cercando di guadagnare per sé.
Un solo intervento fece prendere la decisione.
“Dato che tutto è distrutto si può pensare a tutto e ricostruire all’in grande; poiché, cosa diranno i nostri figli in avvenire? Ecco i nostri padri potevano fare il Rosario Nuovo, ma i nostri padri non l’hanno fatto, dando prova di poca intelligenza!” fatto da Stefano Maccarrone e Ciccio Valastro.
A queste parole ci fu la votazione: 67 favorevoli su 67!
Ma la storia non narra di uomini che avevano solo il compito di decidere, come oggi spesso succede, ma uomini che avevano preso l’impegno di fare! Spendendo le proprie forze i propri risparmi per un interesse comune e non personale.
Susseguirono attività tecniche, con la realizzazione del progetto architettonico, attività di autofinanziamento, uno dei primi calendari, ad Adrano, fu proprio quello venduto da quei ragazzi.
Gli sforzi furono innumerevoli, Don Antonino La Mela ricorda nel proprio diario, la vita di Pierino Dell’Erba che pur essendo malato di cuore, non si fermò un attimo per dare il suo contributo, fino a morire!
Arrivò anche un aiuto da parte di Sua Santità Pio XII dopo aver visto delle fotografie dei giovani Rosariani a lavoro per far rinascere ciò che sentivano suo.
Adrano è stata e sarà?
Di certo non lo è stato, ma se è vero che quegli uomini erano i nostri padri o i nostri nonni, credo che possiamo sperare che domani qualcosa potrà cambiare. Il sentiero da seguire è ben in mostra, basta avere il coraggio di aprire gli occhi e percorrerlo ■