martedì 30 gennaio 2007

Dannegiata la statua di Carmelo Salanitro...una vergogna!

Raccontiamo la sua vita...

venerdì 26 gennaio 2007

Corso di formazione civica

Mediterraneo crocevia del nostro futuro:

domenica 7 gennaio 2007

Una fiaccolata contro l'inceneritore!

Oggi il comitato civico ad adrano ha organizzato una fiaccolata per ribbadire il no della citta, contro l'incineritore che si dovrebbe costruire in contrada "Contrasto".
Cosa ne pensi in merito?

giovedì 4 gennaio 2007

terra di aranci e di ciori

nostro dialetto (con testo tradotto a fronte)
di Luigi Stissi

‘Sta paggina scretta nda lengua do nustru paesi vula ricurdari a totti cumu parràvinu i nustri nonni, pirchè u dialitto sta scumparinnu e ccu jeddu i ricurdi, a mimùria do nustru passatu, ppi fari pustu all’italianu da talavisiuni: na lengua ca nan cià mai statu nda nodda banna, onni nasceu? quali cultora ricurda? chedda “italiana”? Ma l’Italia è vicchia siennò ‘nsiculu e minzu! Anvici u nustru dialittu, cheddu di nustri paesi, ca prema irunu villaggi, quant’è vicchiu? su u vulessimu saperi ni pirdessimu da casa…
C’è cu addirittora si ffronta a parrari u dialittu, jeu ca addirittora u screvu ancura aspittu onu ca sapi parrari davviru l’italianu… Ci sono appui cheddi ca si sfurzunu di parrari l’inglesi, e quasi ci piaci su quarconu i chiama “snob” cumu su fossi ‘ncumplimintu… e stobbiti nan sanu ca ‘ssa parula vula deri prupria u cuntrariu di cheddu ca pinzinu: vula deri “scarparu, viddànu”, e pir gionta vina propriu dall’inglesi! Nasceu prupria ppi pigghiari ppi fessa cheddi ca “sa tiravinu” llaschiannu tottu cheddu ca è sanu, genuenu, paisanu, antecu, e pirciò “nubili”, chienu di cultora, pirchè chienu di sturia. Pirciò ‘nvetu tutti di ‘nsignarisi sé l’italianu e l’inglesi, ma prema di tottu si ‘nsignassiru a lengua do sa paesi! prema di divintari ‘mpognu di picuri ca canoscinu tanti lengui ma nan ni sannu parrari mancu ona, e si crerinu “snob”… Ma fatemi il piacere..!

Uggi virimu ‘ndettu antecu: Ammatula ca ntrezii e fai cannula, u santu è di marmiru e nan sora.
Oltri a sintiriccella deri a ma nonna, jeu a truvaju, pinsati, ‘ndi Leonardo Sciascia e ‘ndi Franco Battiato. Sciascia ndo contu “U Quarantuttu” cia fa cantari a sirva Rosalia ppi dispittu a danna Cuncittena, a mugghiri do Baroni, ppi ci significhiari ca u Baruni ci faciva i curna ccu jedda e a vugghia ca a patrona si pittinava e si faciva i bigudeni tantu sa maretu ira cumu a statua di ‘nsantu e nan ci faciva casu…
Battiato a canta ‘nda ona de sa cchiu belli canzoni, scretta prupriu ‘ndialittu ca è “Veni l’autunnu”, prupriu a significari quanta cultora c’è ndo dialittu…
Allora, a tia ca ti sfurzi di pareri “ccu l’aria du cuntininti”, ti vugghiu deri: Ammatula ca ti sfurzi e t’arrimeni… ca sè cucozza si vera di cumu cameni.


Traduzione
Questa pagina scritta in dialetto adranita vuole ricordare a tutti come parlavano i nostri nonni, perché il dialetto sta sparendo e con esso i ricordi, la memoria storica, per fare posto all’italiano della tv: una lingua che non è mai esistita da nessuna parte, dov’è nata? quale cultura ricorda? quella “italiana”? Ma l’Italia è vecchia giusto un secolo e mezzo! Invece il dialetto, quello dei nostri paesi, che prima erano villaggi, quant’è antico? se lo volessimo scoprire non ritroveremmo più la strada per tornare indietro…
C’è chi addirittura si vergogna di parlare in dialetto, io che per giunta lo scrivo aspetto ancora di trovare qualcuno che sappia parlare in un italiano corretto… Ci sono poi quelli che si sforzano di parlare l’inglese e magari quasi si lusingano se qualcuno li chiama “snob”, come se fosse un complimento… ignari ignorano che quell’aggettivo vuol significare proprio il contrario di quello che si aspettano: significa (nella sua originaria accezione) “ciabattino, persona rozza”, e pensare che è pure in inglese! E’ nata proprio per sottolineare la ridicola pochezza di quelli che “se la tirano” snobbando tutto ciò che è sano, genuino, paesano, antico, e quindi “nobile”, pieno di cultura, perché pieno di storia. Invito quindi tutti ad imparare sì l’italiano e l’inglese, ma prima di tutto si impari la lingua del proprio paese! in tempo per scongiurare di far parte di quel gregge di anonime pecore che vogliono conoscere tante lingue ma non ne parlano (correttamente) nemmeno una, e magari si credono per questo degli “snob”… Ma va fativi rompiri u c…!

Oggi esamineremo un detto antico: A voglia che ti fai i ricci e ti metti i bigodini, il santo è di marmo e non suda.
Oltre a sentirla da mia nonna, l’ho letta pensate, in Leonardo Sciascia e in Franco Battiato. Sciascia nella novella “Il Quarantotto” la fa cantare alla serva Rosalia per dispetto nei confronti di donna Concetta, la moglie del Barone, e gli vuole dire che il Barone appartiene a lei, e inutilmente la padrona donna Concettina perde tempo a pettinarsi e arricciarsi: il Barone come un santo rimarrà in marmorea indifferenza difronte ai vezzi della moglie.
Battiato la canta in una della sue più belle canzoni, scritta in dialetto siciliano: “Veni l’autunnu”, proprio a dimostrare quanta cultura vi è nel vernacolo…
Per cui, a te che ti sforzi di apparire “cittadino del mondo”, voglio suggere: il linguaggio è una ricca fonte di conoscenza per carpire ciò che la gente non dice, ma pensa ■

sport locali

percorsi

Risalendo le Macerie
di Giorgio Sampieri.

Adrano, è stata e sarà cosi!
Dietro questo detto c’è rassegnazione, scoraggiamento, ma soprattutto la presunzione di inserire in questo “fascio” anche avvenimenti e uomini di cui non conosciamo la storia o forse tentiamo di dimenticarla.
E’ vero! Oggi si ha molta difficoltà a raggiungere traguardi importanti, tutti insieme per un obbiettivo, magari qualche passo si farà pure, ma inevitabilmente, dovendo travolgere il bastone che qualcuno ti ha messo in mezzo alla ruote.
Di “Uomini” Adrano ne ha avuti tanti, uomini che nel momento in cui la nostra comunità si trovò in ginocchio sopra i detriti di una guerra, che i nostri padri ricordano fatta di fragori metallici di odori intensi e di morte, riuscirono a dare la scossa alla propria comunità aiutandola a rialzarsi in piedi per proseguire la nostra strada, uomini che magari fino a quel giorno si davano gomitate, gli uni contro gli altri si trovarono a lavorare per rinascere gli uni con gli altri.
E’ stato, è, e sarà sempre cosi?!?
Adrano durante la 2° guerra Mondiale ha vissuto momenti tragici, sconvolgimenti umani e architettonici.
(10 luglio1943):Immediatamente dopo lo sbarco anglo-americano, Adrano deserta, tutti scappano verso l’alto, verso le campagne dove non c’è acqua, viveri, letti, certi di non avere nulla se non la speranza che le bombe li risparmiassero.
Ospedale, chiesa olezzante, case Bulla, La Manna, Garofano etcc…a terra! (22 luglio 1943)
Piazza San Pietro, trasfigurata, metri di detriti!
L’oratorio del Rosario, quasi interamente distrutto.
Dal diario di Don Antonino LA Mela:
8 dicembre 1943: Si può tornare ad Adrano.
In un attimo, in qualche ora i boschi si svuotano, la maggior parte delle persone, fuor di sé, prende la via del ritorno, è uno spettacolo indescrivibile, ma si va verso l’ignoto : “Troverò la casa, le masserizie?”
“(…)Non posso entrare in Chiesa dalla porta dell’altare maggiore per il monte di macerie accatastate. Tento, facendo largo a stento fra le macerie, di entrare in Chiesa, come l’hai passata brutta! Circa 10 cm di calcinacci a terra; le finestre spezzate o divelte; il tetto bucato in cinque o sei luoghi, l’altare di S.Domenico distrutto, la corona della Santissima Vergine caduta sull’altare, sedie rotte, la Santissima Vergine senza sorriso, ma intatta,il Crocifisso bocconi, la testa rotta e distaccata, un braccio staccato, le gambe, la croce di marmo spezzata, il petto squarciato. Dopo tale visione, passano giorni di tristezza, di indecisione: chiudere la Chiesa al culto? Per due anni almeno dare l’addio ai ragazzi e andare a vivere in campagna? Ma la Santissima Vergine è rimasta intatta , è segno di speranza… Ben presto furono riuniti gl’ex-rosariani per metterli al corrente della situazione e conoscere i loro propositi al riguardo.(…)”

Adrano è stata e sarà?
No! cari lettori, se il detto avesse ragione, quei 67 uomini che furono riuniti in quella assemblea straordinaria, avrebbero dovuto metterci dei mesi per decidere cosa fare, ognuno di loro avrebbe pensato al proprio orticello cercando di guadagnare per sé.
Un solo intervento fece prendere la decisione.
“Dato che tutto è distrutto si può pensare a tutto e ricostruire all’in grande; poiché, cosa diranno i nostri figli in avvenire? Ecco i nostri padri potevano fare il Rosario Nuovo, ma i nostri padri non l’hanno fatto, dando prova di poca intelligenza!” fatto da Stefano Maccarrone e Ciccio Valastro.
A queste parole ci fu la votazione: 67 favorevoli su 67!
Ma la storia non narra di uomini che avevano solo il compito di decidere, come oggi spesso succede, ma uomini che avevano preso l’impegno di fare! Spendendo le proprie forze i propri risparmi per un interesse comune e non personale.
Susseguirono attività tecniche, con la realizzazione del progetto architettonico, attività di autofinanziamento, uno dei primi calendari, ad Adrano, fu proprio quello venduto da quei ragazzi.
Gli sforzi furono innumerevoli, Don Antonino La Mela ricorda nel proprio diario, la vita di Pierino Dell’Erba che pur essendo malato di cuore, non si fermò un attimo per dare il suo contributo, fino a morire!
Arrivò anche un aiuto da parte di Sua Santità Pio XII dopo aver visto delle fotografie dei giovani Rosariani a lavoro per far rinascere ciò che sentivano suo.
Adrano è stata e sarà?
Di certo non lo è stato, ma se è vero che quegli uomini erano i nostri padri o i nostri nonni, credo che possiamo sperare che domani qualcosa potrà cambiare. Il sentiero da seguire è ben in mostra, basta avere il coraggio di aprire gli occhi e percorrerlo ■

scritto sulla sabbia

POESIA
““L’INCOMPRESO”
di Emanuele Pulvirenti.

Vado avanti per la mia tediosa strada,
viaggio solitario da troppo tempo,
la percorro piano ovunque essa vada,
ma non voglio lasciarla anzitempo.

Cado spesso ma non voglio mollare,
chi mi guarda prova pena o ribrezzo,
ciò non fomenta alcun sentimento volgare,
sono così disilluso che non conosco disprezzo.

Guardo colui che stringe tutti i nostri sogni,
oggi si nasconde dietro le sue nubi,
davanti a me colei che desidero da giorni,
chiudo gl’occhi e la cerco nei miei desideri costante.

L’unica cosa che oramai posso desiderare
è trovare qualcuno che possa sentire
il muto lamento del mio folle pensare.
In questo viaggio impossibile da supplire. ■



Storia crudele

C'era una volta un ragazzo che aveva rubato. La cosa si era risaputa e il ragazzo temeva la reazione del padre, uomo onesto e stimato da tutti.
Quella sera in casa l'aria era pesante. Dopo la cena rimasero soltanto padre e figlio.
Il ragazzo aveva paura e aspettava. Il padre non aveva parlato per tutta la sera.
Improvvisamente il padre si alzò e andò presso il camino. Impugnò decisamente uno dei ferri che servivano per attizzare il fuoco. Il ferro era acuminato e rovente. Senza dire una parola si diresse verso il tavolo.
Spaventato, il ragazzo lo guardava con occhi dilatati.
Il padre arrivò davanti al figlio, posò la propria mano sinistra sul tavolo e poi la trapasso con il ferro. Senza dire una parola.
Per tutta la vita, quel ragazzo non rubò mai più ■

Una storia crudele, certo, ma se guardi un crocifisso che cosa pensi?

Tratto da "Il segreto dei pesci rossi", Editrice ELLEDICI, 2^ ristampa Giugno 2002.

sanità locale

Sanità locale
di Luca Lamanna.


Occhio al codice: è la dura legge del ticket

Hai più di quattordici anni, non sei invalido né affetto da una grave patologia cronica e hai qualche linea di febbre? Sei un banalissimo ‘codice bianco’: quindi, vai dal farmacista, prendi un’aspirina e infilati sotto le coperte. Hai preso invece una botta giocando a calcetto? Stavolta sei un semplice ‘codice verde’: spalma un po’ di pomata e il giorno seguente, se ti fa ancora male, fatti visitare magari dal medico di famiglia. In entrambi i casi, se non sei un inguaribile ipocondriaco, e non vuoi sborsare inutilmente soldini, non intasare la sala d’attesa del pronto soccorso. Te lo impone la dura legge del ticket, introdotta dalla nuova Finanziaria, che prevede appunto il pagamento di 25 euro per la richiesta di prestazioni ospedaliere non urgenti. Se invece ti trovi in condizioni mediamente critiche (codice giallo), per cui è previsto un accesso rapido alle cure, o peggio in codice rosso (situazione molto critica, con accesso immediato alle cure), allora hai diritto in ogni caso all’assistenza gratuita in pronto soccorso. Per i due inferiori (bianco e verde), bisogna quindi pagare il ticket. Insomma, è tutta una questione di codice. Ma chi lo stabilisce? I medici che valutano la patologia del paziente che si presenta in ospedale. E se fino a ieri anche la Sicilia, insieme a Piemonte, Molise, Lazio, Campania, Calabria e Basilicata, era tra le 7 regioni esenti da ogni tipo di contributo economico da parte del paziente, da oggi il ticket si pagherà pure ad Adrano. Di minore entità, comunque, rispetto a quanto previsto in prima battuta dalla legge finanziaria, visto che non ci sarà una partecipazione alle spese sui ricoveri, che originariamente era un contributo alle spese non mediche (sostanzialmente il vitto), né ci sarà quello sulle prestazioni in day hospital. Infatti, l'importo per il codice bianco, che si era attestato sui 27 euro nel corso delle diverse formulazioni, è stato leggermente ridotto, mentre notevole è stata la riduzione per il codice verde, che inizialmente prevedeva il pagamento di 41 euro. Lo scopo del nuovo provvedimento, a detta del governo Prodi, è chiaro: responsabilizzare i cittadini ad un uso più razionale della struttura pubblica, per evitare gli affollamenti nel pronto soccorso e gli sprechi. E allora, sarà utile questo nuovo ticket per far migliorare il servizio sanitario? Come al solito, a stabilirlo saranno i numeri, in questo caso i bilanci delle varie Asl. E ai cittadini. nell’attesa, un consiglio utile: occhio al codice ■

riflessioni distratte

RIFLESSIONI DISTRATTE

di Giorgio Sampieri, MN6

Le 10 regole per essere un
Adranita D. O. C.


Essere un vero Adranita non è cosa semplice, non è per tutti, ecco perché molti ragazzi tendono ad andare fuori dalla propria città, pur essendo neo-laureati o semplicemente bravi ragazzi in cerca di un luogo dove mettere radici e insieme fare crescere la propria comunità, in preda al fallimento delle regole di un vero Adranita scappano via!
Le regole sono semplici da capire ma non lo sono da applicare:
1 - Avere un gran macchinone, da superare i 150cv., non importa se hai casa in affitto qualche sacrificio bisogna pur farlo!
EROE
2 - Non uscire mai di casa a piedi, sempre e solo motorizzato, fa troppo “accattone” arrivare a piedi al bar!
VERO DURO
3 - Non andare a buttare nei cassonetti di fronte casa tua la spazzatura, durante il lancio potresti perdere qualche pezzo, allora appendila con un bel uncino di ferro e lasciala penzolare aspettando che qualcosa o qualcuno abbocchi!
FUNAMBOLO
4 - Si avvicinano le elezioni sii bravo a fingerti interessato a tutto quello che succede, lo so non è facile, ma poi avrai tutto il tempo per farti gli affari tuoi.
ILLUSIONISTA
5 - Compra, fai girare l’economia, compra le giornate cosi avrai la ricompensa disoccupato! GENEROSO
6 - Sii polemico, sempre. Se le cose vanno bene dì che qualcuno ci sta mangiando, se le cose non vanno più bene dì che hanno finito di mangiare, e chiunque verrà appresso sarà la stessa identica cosa.
COSTRUTTIVO!
7 - Lamentati sempre che il tuo paese non ha nulla, ma attento a non mollare, se si farà qualcosa non andarci, potrebbero crederti un incoerente.
DECISO
8 – Sporca la villa le strade e tutto ciò che ti è intorno, se non sporchi non puoi valutare se qualcuno pulisce!
AMBIENTALISTA
9-Dimmi con chi stai e ti dirò chi sei...
Giudica sempre frettolosamente e punta il dito senza ripensamenti, un uomo si vede dalla propria fermezza di carattere!
MARMOREO
10-Non fare nulla per cambiare le altre 9 regole precedenti , un vero Adranita si vede nel giudicare non nel fare.
IMMENSO... CRETINO

lettere in redazione

Iotam

Il tu scritto

Il fatto

Gli altri fatti principali

Gente Comune

Cosa pubblica

Babele

A che punto sta il mondo

Condannati al parlamento

Basta! Parlamento pulito

Piccoli registi in erba !?!

Da pochi giorni gli alunni delle nostre scuole hanno ripreso il proprio "lavoro" da studenti.
Se è vero che il passato deve essere ricordato per migliorare il presente ed il futuro, non aspettiamo che le cronache dei telegiornali ce lo ricordino...NO AL BULLISMO.
Nello scorso anno per via del dilagarsi del videocellullaremania, gli atti di bullismo e di violenza in genere sono aumentati quasi del 70%...penso che sia ora di fermarci, che ne dite piccoli "registi in erba" !?!

No al Bullismo!

Inceneritore,Per capirne di più:Intervista a Paul Connett

Falcone e Borsellino per non dimendicare

La genialità Adranita:dove non arrivi con le gambe, arrivaci con la testa!!!

Protocollo per L"ambiente: Proposto e firmato dalla maggioranza comunale di adrano

PROTOCOLLO PER L’AMBIENTE Priorità alla politica della tutela dell’ambiente e alla salvaguardia della salute dei cittadini. 1. Impegno di tutte le forze sociali, imprenditoriali, culturali, del volontariato e politiche a promuovere e sostenere nel territorio uno sviluppo eco-compatibile. 2. No al catastrofismo e all’allarmismo ambientale per la prevenzione e la lotta severa e rigorosa all’inquinamento ed ai suoi effetti nocivi per la salute. 3. No, oltre che alla realizzazione di qualsiasi tipo di impianto, anche al transito, al trasporto, alla lavorazione di rifiuti speciali e speciali pericolosi nel territorio di Adrano. 4. Ampliare le competenze della VI Commissione consiliare, con ruolo consultivo in materia ambientale, aperta quando richiesto a qualunque soggetto sociale o civico. 5. Impegno dell’Amministrazione comunale a istituire nel Bilancio di previsione un fondo a cui possono accedere le imprese che intendono abbattere i livelli di inquinamento emesso.

VERGOGNA!!! ECCO IL NOME DI CATANIA IN TUTTO IL MONDO

VERGOGNA!!! ECCO IL NOME DI CATANIA IN TUTTO IL MONDO
Siamo tutti assassini tutti!!!cettu cettu...
La verignettà...

Cosa rimarra di noi?!?

Cosa rimarra di noi?!?

Manda un cartollina